Storie di donne d’Europa: Sofia Corradi

, di tradotto da Maria Cristina Macrì, Chloé Lourenço, Voix d’Europe

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Storie di donne d'Europa: Sofia Corradi

Il 9 maggio 2016, una donna, Sofia Corradi, ha ricevuto il Premio Europeo Carlo V, come Helmut Kohl o Jacques Delors prima di lei. Questa donna, troppo poco conosciuta dalla gente comune, rappresenta da sola il maggior successo europeo. Ritratto di “Mamma Erasmus”.

Sofia Corradi, una madre d’Europa

Dalle rive del mar Baltico alle montagne dell’Andalusia, dalle Highlands scozzesi al porto del Pireo, tutti conoscono il programma europeo Erasmus. Reso celebre dal film franco-spagnolo di Cédric Klapisch, “L’appartamento spagnolo” (L’auberge espagnole), ogni studente che inizia l’università sogna di partire, un giorno, per lasciare le sue valigie (e i suoi appunti) in un’università straniera per un semestre o per un anno.

Ma chi sa che tutto ciò è possibile da oltre trent’anni grazie a Sofia Corradi, un’ex insegnante di Scienze dell’Educazione all’Università di Roma che oggi ha 85 anni? Purtroppo, nessuno.

L’idea dell’Erasmus è nata nella sua mente nel 1958 al ritorno dalla prestigiosa Columbia University negli Stati Uniti dove, per un anno, ha studiato diritto comparato grazie a una borsa di studio Fulbright. Tuttavia, l’Università di Roma La Sapienza, dove aveva iniziato i suoi studi e dove pensava terminarli, non ha riconosciuto i suoi diplomi e l’ha obbligata a fare un anno aggiuntivo alla Sapienza. Cercare di spiegare che non si trovava in viaggio è stato inutile: per l’Italia, a Sofia Corradi mancava un anno per completare i suoi studi.

Sofia è giunta a una chiara conclusione: se grazie alla condizione agiata di suo padre lei poteva permettersi di continuare a studiare, per la maggior parte degli studenti, che generalmente hanno un budget limitato, la situazione sarebbe stata senza dubbio ben diversa.

D’altra parte, si convince che trascorrere del tempo in un’università straniera abbia dei benifici per uno studente e, senza mai smettere di elogiare la sua esperienza americana, lotta per l’adozione di un sistema di equivalenze tra le diverse università europee. Nel 1987, con il sostegno di Jacques Delors, l’allora presidente della Commissione europea, è nato l’Erasmus.

Mamma Erasmus nell’oblio?

Nel 2017 l’Erasmus ha festeggiato il suo trentesimo compleanno. Il programma, popolare tra gli studenti, ha permesso a milioni di persone di viaggiare, studiare o lavorare (e si sa meno a riguardo) all’estero senza perdere un solo anno di studi nel loro paese di origine. Ma, durante questo compleanno, chi aveva sentito parlare di Sofia Corradi, una delle figure ispiratrici del programma? Eppure, l’Erasmus è parte di quelle “realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto” volute da Robert Schuman.

Per fortuna, nel 2016 finalmente la Spagna conferisce a Sofia Corradi il Premio europeo Carlo V. Con questa più che meritata ricompensa, ricevuta direttamente dalle mani del re Filippo VI, “Mamma Erasmus” ha per lo meno ricevuto un po’ di riconoscenza per le sue buone azioni.

Sfortunatamente, però, si parla poco di queste “Madri d’Europa”, le cui azioni vengono spesso messe da parte a favore di quelle dei Padri d’Europa (da elogiare ugualmente). Queste donne hanno dedicato buona parte della loro vita a difendere degli ideali di cui oggi tutti gli europei beneficiano e che hanno realmente “fatto l’Europa”, l’Europa che ci unisce e che vogliamo. Queste donne, però, sono ancora poco visibili.

Il Premio Europeo Carlo V, per rimediare all’oblio

Istituito nel 1995, il Premio Europeo Carlo V ha l’obiettivo di far luce sullo spirito europeista della Spagna. Simile al Premio Carlomagno, conferito dalla città tedesca di Aquisgrana, il Premio Europeo Carlo V è conferito dalla Fondazione Accademica Europea di Yuste, piccola città dell’Estremadura che ha ospitato l’imperatore Carlo V nei suoi ultimi giorni di vita, allora ammalato.

Dal momento della sua istituzione, il Premio viene consegnato dalla famiglia reale spagnola a numerose personalità europee, quali Jacques Delors, Javier Solana o Simone Veil. E finalmente anche Sofia Corradi.

Articolo inizialmente scritto in frncese da Chloé Lourencço per Voix D’Europe. Si ringraziano l’autrice e il sito per aver concesso la riproduzione dell’articolo.

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