L’Unione europea ha elaborato un proprio piano d’azione a più livelli in materia di energia e clima sulla base degli impegni assunti internazionalmente alla Conferenza di Parigi sul clima (COP21) nel dicembre 2015 – ulteriormente rimarcati in occasione dell’ultima COP26 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Glasgow, 31 ottobre - 12 novembre 2021) – nonché facendo propri gli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile della Conferenza ONU sui cambiamenti climatici.
A livello nazionale troviamo i Piani nazionali integrati per l’energia e il clima – PNIEC – e in aggiunta i National Recovery and Resilience Plans (NRRPs) in cui ogni Stato membro deve destinare il 37% di risorse ad azioni per il clima e misure per l’ambiente, nonché per la biodiversità.
Si inserisce, invece, nell’ambito di un piano d’azione UE, la strategia messa in campo nel 2019 denominata Green Deal europeo, con cui l’Unione europea ha rimodulato il proprio impegno nel rendere la propria economia competitiva e contestualmente sostenibile al fine di raggiungere l’obiettivo “emissioni nette zero” nel 2050.
Al Green Deal ha fatto seguito altresì la European Climate Law divenuta Regolamento (UE)2021/1119 il 30 giugno 2021. Proprio questo regolamento ha sancito un nuovo e più ambizioso obiettivo nell’ambito della neutralità climatica al 2050: il traguardo vincolante dell’Unione in materia di clima per il 2030 consistente in una riduzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra (emissioni al netto degli assorbimenti) di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.
L’Unione europea ha quindi voluto “alzare l’asticella” e puntare a diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.
Per allinearsi a queste nuove e ambiziose misure, il 14 luglio 2021, la Commissione europea ha adottato un pacchetto di proposte legislative che prende il nome appunto di Fit for 55 e che mira a conseguire l’obiettivo per l’UE di ridurre ulteriormente, come detto, le emissioni a vantaggio di tutti gli europei, nonché a creare nuovi posti di lavoro, ad aiutare i più bisognosi e a promuovere una riduzione più marcata delle emissioni a livello globale.
L’obiettivo per il 2030 si basa su politiche e normative già fatte proprie dalla stessa Unione europea attraverso il Green Deal e poggia sulla consapevolezza che quello che fa bene al pianeta fa altrettanto bene ai cittadini e all’economia. A dimostrarlo, il fatto che dal 1990 si sono registrati una crescita economica di oltre il 62% e un calo delle emissioni del 24%, riprova che la crescita è dissociata dalle emissioni di CO2.
Tuttavia c’è da considerare che, come ha già ribadito la Commissione europea, la transizione verde comporterà inevitabilmente dei costi: le nuove politiche climatiche rischiano infatti di essere nel breve periodo un’ulteriore pressione sui settori dei trasporti stradali e dell’edilizia. La transizione verso la neutralità climatica deve però essere una transizione socialmente equa e combattere le disuguaglianze e la povertà energetica (che riguarda oggi fino a 34 milioni di persone nell’Unione europea) attraverso l’azione per il clima. Per questo il pacchetto Fit for 55 ha previsto un nuovo Fondo sociale per il clima: specifici finanziamenti indirizzati agli Stati membri che potranno sostenere i cittadini europei più esposti agli aumenti dei prezzi dei combustibili fossili durante la transizione, promuovendo l’equità e la solidarietà e intervenendo sul rischio di povertà energetica e di mobilità.
Tale Fondo sociale per il clima fornirà al bilancio dell’UE 72,2 miliardi di euro a prezzi correnti per il periodo 2025-2032, provenienti dal nuovo sistema per lo scambio di quote di emissioni (EU ETS) – in particolare il nuovo Emissions Trading System fisserà il prezzo del carbonio per i due nuovi settori dell’edilizia e dei trasporti stradali.
Sono tanti gli ambiti che il pacchetto clima Fit for 55 prende in carico: la mobilità e i carburanti più puliti, dal momento che per raggiungere la neutralità climatica bisognerà ridurre le emissioni dei trasporti del 90% entro il 2050, la sicurezza energetica, la trasformazione industriale e la fissazione del prezzo del carbonio, le opportunità e gli incentivi economici, il rilancio di un’UE sostenibile in un mondo sostenibile.
Questi punti fanno del pacchetto l’insieme di proposte più completo mai presentato dalla Commissione in materia di clima ed energia. Inoltre i cittadini di tutte le regioni e di tutte le età saranno coinvolti da vicino nell’attuazione del pacchetto, ad esempio attraverso il Patto europeo per il clima e i gruppi di cittadini della Conferenza sul futuro dell’Europa.
Se saremo in grado di trovare la giusta combinazione di politiche, il pacchetto clima Fit for 55 potrebbe rappresentare un’occasione di rilancio del ruolo dell’UE in quanto leader mondiale che agisce e dà l’esempio nella lotta contro i cambiamenti climatici.
Segui i commenti: |