L’antitrust e la fusione Alstom-Siemens

, di Federico Patuelli

L'antitrust e la fusione Alstom-Siemens

Lo stop all’acquisizione di Alstom da parte di Siemens è una decisione sacrosanta, ma soprattutto una rigorosa applicazione delle leggi relative alla concorrenza in vigore nell’Unione Europea. È estremamente pericoloso condizionare l’applicazione della legge a considerazioni prettamente geo-politiche.

Gli stati membri, invece di criticare l’applicazione dei regolamenti e delle direttive che essi stessi hanno votato, possono e devono modificare la legislazione pertinente. Per esempio, si possono immaginare misure per proteggere aziende strategiche e la proprietà intellettuale, non dal libero mercato, ma da quelle economie che falsano il proprio mercato e la libera concorrenza (Cina in primis).

Diverso sarebbe permettere al Consiglio, cioè agli stati membri, di ribaltare una decisione della Commissione per ragioni protezionistiche: una sana e libera concorrenza nel mercato europeo avvantaggia il consumatore e il cittadino, mentre è interesse soprattutto delle imprese che lo Stato intervenga per impedire o meno le M&A che coinvolgono operatori europei.

Siamo sicuri che se ci sono più campioni cinesi che europei, la causa sia la legislazione antitrust?

Il caso Alstom-Siemens, come fa notare Bloomberg, mostra le carenze nel management delle imprese europee, a cui si vuole mettere la classica “pezza giuridica”: la verità è che l’Europa è seduta sugli allori, ingialliti, mentre l’Asia corre. E corre forte.

Invece oggi ci si lascia frettolosamente andare ad anatemi contro la Commissione, stupida, che impedisce la nascita di campioni europei. Falso. I campioni europei esistono già, vedi Airbus.

La Commissione individua sul mercato della segnaletica e dei treni ad alta velocità una posizione dominante per Alstom-Siemens, dalla quale si impone un aumento dei prezzi e la forclusione dei più piccoli concorrenti, troppo piccoli e lontani per fare paura, ma necessari per esercitare una pressione concorrenziale che favorisca l’innovazione tecnologica.

Siemens e Alstom sono già campioni europei, rispettivamente primo e secondo operatore con il 70% del mercato del trasporto su rotaia in Europa. Ma a dominare il mercato è CRRC Corp., gigante cinese con un giro d’affari più che doppio rispetto ai concorrenti europei.

Allora da Parigi si accusa la Commissione di aver fatto un favore alla Cina, che vede sfumare la creazione di un concorrente più forte e capace di fare concorrenza a CRRC Corp sul mercato mondiale.

Chi lo dice, dimentica o non sa come è iniziata questa storia. Chi ha fatto un favore alla Cina? L’Antitrust Europeo? O forse sono gli amministratori di Alstom SA e Siemens SG ad aver regalato la tecnologia di punta europea alla partecipata China CNR Corp rispettivamente nel 2003 e 2004?

“Questo contratto significa che la Cina sarà equipaggiata della tecnologia più aggiornata per i treni ad alta velocità”, così l’ex amministratore delegato di Siemens annunciava la firma dell’accordo a Pechino davanti al presidente Hu Jintao. I contratti firmati, prevedevano clausole di trasferimento di tecnologia, che le aziende cedevano per poter produrre in Cina i treni da vendere sul mercato mondiale, con evidenti tagli dei costi.

Come ha già ricordato Chris Bryant: “Alstom e Siemens invocano l’aiuto della Commissione per sconfiggere il mostro che essi stesso hanno creato”.

Fonte immagine: Wikimedia.

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