Fra il 9 e il 10 giugno Strasburgo si è trasformata in una città piena di energie contagiose che si diffondevano nell’aria. Le lingue diverse, le culture e le prospettive uniche si sono fuse insieme, creando un ambiente stimolante e inclusivo. Era un vero e proprio melting pot di idee, passioni e desiderio di fare la differenza.
Sono stato fortunato ad avere l’opportunità di partecipare allo European Youth Event (EYE), un evento che riunisce più di 10.000 giovani provenienti da tutta Europa. L’EYE è un’occasione unica per i giovani di esprimere le loro opinioni, condividere idee e discutere questioni di rilevanza europea.
Durante l’evento, ho avuto la possibilità di partecipare a diverse attività con la JEF Europe. La JEF ha organizzato panel e workshop molto interessanti, uno di questi aveva a tema «Com’è essere giovani in politica». A fare da relatori, Ines Holzegger, della European Liberal Youth, Mohammed Chahim, MEP olandese di origini marocchine, e Stevie Valles, di Chicago Votes, un movimento politico che si concentra sulla partecipazione attiva dei giovani nella vita politica nell’Illinois. Durante questo panel, abbiamo discusso delle sfide e delle opportunità che i giovani affrontano nel campo della politica e delle strategie per promuovere una maggiore partecipazione giovanile.
Inoltre, la JEF ha organizzato un workshop dal titolo «Tecnologia, governance e democrazia: lezioni dal presente digitale dell’Estonia per il futuro dell’Europa», tenuto dai ragazzi della JEF Estonia. Durante questo workshop, è stato esplorato come la tecnologia possa influenzare la governance e la democrazia, prendendo spunto dall’esperienza dell’Estonia.
Un altro workshop è stato quello sulle elezioni europee del 2024, che è stato uno dei temi centrali dello European Youth Event. Durante questo workshop, abbiamo discusso delle sfide e delle opportunità legate alle prossime elezioni europee e abbiamo condiviso strategie per aumentare la partecipazione giovanile e promuovere una maggiore consapevolezza politica. Durante il dibattito, abbiamo anche approfondito la campagna di sensibilizzazione «EurHope» condotta dalla JEF in vista delle elezioni.
Inoltre, durante l’ultima sessione plenaria presso il Parlamento europeo, noi di JEF abbiamo avuto l’opportunità di dimostrare alla vicepresidente Pina Picierno che la proposta presentata dal Consiglio dell’Unione europea che riguarda il meccanismo di richiesta di asilo rischia di alimentare il concetto di «Fortress Europe». Si è sottolineato il pericolo che tale proposta comportasse un’Europa meno solidale ed accogliente nei confronti dei richiedenti asilo.
Oltre alle attività con la JEF, all’interno del Parlamento europeo c’erano un sacco di workshop e conferenze molto interessanti e formative. Una di queste è stata la conferenza sull’intelligenza artificiale (IA) nel mondo del lavoro futuro, in cui abbiamo esplorato il ruolo sempre più rilevante dell’IA nel contesto lavorativo e discusso delle implicazioni e delle sfide che essa comporta.
Ulteriore panel di particolare rilevanza è stato quello che ha affrontato il tema dei social gaps in Europa, concentrandosi su questioni come i diritti delle minoranze, gli stage non retribuiti, i salari minimi e il problema dell’aumento dei prezzi degli affitti. Durante questa conferenza sono state analizzate criticamente le disuguaglianze presenti nella società europea e sono state discusse le possibili soluzioni e azioni per promuovere una maggiore equità e inclusione sociale.
C’è poi stata la conferenza organizzata dalla Youth Organization for the European and African Union, in cui sono intervenuti Maria Arena, MEP belga del Partito Social Democratico Europeo, e Aminata Namasia, Viceministro dell’Istruzione Primaria, Secondaria e Tecnica della Repubblica Democratica del Congo. Durante questa conferenza, incentrata sulla transizione energetica, Maria Arena ha sottolineato l’importanza del «Critical Raw Materials act» emanato dall’UE e ha evidenziato la necessità di coinvolgere le comunità locali in tutte le fasi dell’estrazione, lavorazione e riciclo delle risorse. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un approccio che tenga conto dei diritti umani e della sostenibilità. Aminata Namasia ha fornito una preziosa prospettiva africana sulla transizione energetica e ha sottolineato l’importanza di una cooperazione internazionale efficace per affrontare le sfide ambientali comuni.
Per finire, con la JEF c’è stata l’opportunità di partecipare all’inaugurazione della panchina europea a Strasburgo, presso il Parc de l’Orangerie. Questa panchina rappresenta un simbolo di unità e cooperazione europea.
L’esperienza complessiva allo European Youth Event, che ha incluso la partecipazione con la JEF, le conferenze sull’IA, sulla transizione energetica e sui social gaps, e le attività interattive con i partecipanti, è stata incredibilmente stimolante e mi ha permesso di ampliare le mie conoscenze, condividere idee con giovani provenienti da tutta Europa e contribuire attivamente alle discussioni sul futuro dell’Europa.
In conclusione, la partecipazione allo European Youth Event è stata un’esperienza straordinaria che ci ha arricchito a livello personale e professionale. Grazie alla JEF, abbiamo avuto l’opportunità di interagire con giovani appassionati provenienti da tutta Europa, condividere idee, esplorare temi cruciali e contribuire attivamente alle discussioni sul futuro dell’Europa. L’European Youth Event è stato un trampolino di lancio per nuove idee, per connettersi con persone motivate e per sentirsi parte di una comunità europea di giovani che vogliono fare la differenza. Questa straordinaria occasione motiva la gioventù europea a portare avanti il dibattito e l’impegno per costruire un futuro migliore per l’Europa, un’Europa solidale, inclusiva e forte.
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