L’appello “Per un potere democratico europeo”, lanciato dalla piattaforma CIVICO Europa, è un’iniziativa a cui il Meeting Point Federalista guarda con favore, cogliendone lo spirito di coinvolgimento rivolto contemporaneamente ai cittadini e ai leader dell’Unione Europea, e valutando positivamente il fatto che sia pensato in più lingue per un pubblico transnazionale.
Il testo coglie la necessità di superare le ultime frontiere che ancora dividono i cittadini: sono ostacoli difficili da abbattere perché, al contrario delle barriere doganali, non sono situati in un luogo fisico ma risultano comunque radicati nella nostra coscienza.
È anche la divisione in 27 opinioni pubbliche nazionali che oggi impedisce agli europei di riconoscersi come tali: un sistema di comunicazione quasi chiuso all’interno dei confini nazionali che limita, con la complicità della diversità linguistica, un comune discorso pubblico europeo che non sia rivolto solo alle élites più abituate ai contatti internazionali.
Eppure, nonostante Trump sembri apparentemente uscito di scena, le istituzioni multilaterali che dovevano dare un governo al mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale sono poste in evidente crisi dal progressivo disimpegno statunitense e dalle aspirazioni egemoniche cinesi. In questo contesto multipolare, il nazionalismo competitivo è al governo in numerose potenze regionali e globali, basti pensare a Russia, Turchia, India e Brasile. L’Unione europea è in questo senso l’unico attore nel mondo che ha tutto l’interesse a porsi come baluardo del multilateralismo nelle relazioni internazionali; a battersi per la pace e per alcuni valori che riteniamo e vogliamo che siano universali (democrazia, diritti umani, sviluppo sostenibile). Per essere in grado di svolgere questo ruolo, l’Ue però deve diventare una “potenza democratica, multinazionale e multilingue, costruita dai suoi cittadini e aperta al mondo”.
Ed è questo il cuore dell’appello, comprendere che siamo una comunità di destino in divenire.
Come riuscire a realizzare però questo progetto nel cuore di una pandemia globale?
Con una necessaria e “reale partecipazione democratica dei cittadini”, al processo di riforma costituzionale dell’Unione: solo la creazione delle basi di un “nuovo slancio democratico” permetterà alla Conferenza sul futuro dell’Europa di non essere solo un compromesso tra le rivendicazioni mediterranee e quelle nordiche, tra la visione di Visegrád e quella di Bruxelles, ma un reale cantiere europeo rivolto a un futuro comune.
Tutto questo è dunque necessario, e tuttavia non è sufficiente.
L’appello coglie ma non chiarisce un passaggio fondamentale per i federalisti, che è l’assetto istituzionale in cui situare il futuro europeo. Nell’ottantesimo anniversario dalla scrittura del Manifesto di Ventotene, in pochi sembrano aver compreso che senza un quadro federale, di poteri distribuiti tra diversi livelli ma sempre sottoposti a un vaglio democratico, l’Europa rimarrà alla mercé delle singole volontà di ciascun governo e dell’erraticità di decisioni politiche influenzate dalle convenienze elettorali di più corto respiro.
Diventa indispensabile quindi avere un Parlamento nella pienezza dei poteri, che stabilisca un rapporto di fiducia con un vero Governo europeo, e una Camera alta in cui siedano i rappresentanti degli Stati nazionali. Deve essere insomma chiara la necessità di superare gli attuali trattati, aprendo finalmente un processo costituente per riaffermare i valori che fondano la civiltà europea e rendere le istituzioni in grado di rispondere al meglio alle sfide del nostro tempo, realizzando i principi di sussidiarietà e solidarietà. Solo queste indispensabili riforme istituzionali legherebbero la “Conferenza sul futuro dell’Europa” all’Europa del futuro.
Il Meeting Point Federalista, attraverso tutti i suoi componenti, aderisce e rilancia l’appello, fornendo questo contributo che ci auguriamo possa essere utile nel dibattito in corso.
E allora “Uniamo, finché c’è ancora tempo, le nostre forze a quelle dei milioni di cittadini che dai quattro angoli della nostra Unione sono pronti a impegnarsi per un futuro migliore!”
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