Le elezioni italiane e la visita di Napolitano a Ventotene

, di Federico Brunelli

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Le elezioni italiane e la visita di Napolitano a Ventotene

La coalizione di centro-sinistra guidata da romano Prodi ha vinto le elezioni. L’Italia ha l’opportunità di riprendere il suo ruolo tradizionale di paese all’avanguardia del processo di integrazione europea, che durante il governo Berlusconi è stato colpevolmente abbandonato, lasciando spazio a una visione distorta dell’Europa e a un’inutile servilismo nei confronti degli USA.

I programmi elettorali erano chiaramente differenti riguardo la tematica dell’Europa. Il Movimento Federalista Europeo e la Gioventù federalista Europea hanno fatto proposte alle coalizioni per rilanciare il processo costituente: il centro-destra non ha accolto le richieste federaliste e il suo programma non includeva una strategia per uscire dall’attuale impasse sulla Costituzione. Nel programma del centro-sinistra si affermava invece che l’Italia si impegna ad entrare nel gruppo di paesi che spingono per una maggiore integrazione dell’UE; a rilanciare la Costituzione europea sostenendo anche l’idea di un referendum europeo, da svolgersi nel 2009 in contemporanea con le prossime elezioni del Parlamento europeo; a proporre un piano europeo per la crescita e l’occupazione, una politica estera europea e una difesa europea.

Il 1° febbraio Prodi ha tenuto un ottimo discorso al Parlamento europeo (purtroppo completamente ignorato dai mass-media nazionali), indicando nell’Europa la via del progresso per l’Italia.

Siamo consapevoli che è importante scrivere un buon programma, ma metterlo in pratica è la vera sfida. La coalizione vincente è molto variegata, ospita molti partiti piccoli e un partito come Rifondazione Comunista che ha votato NO alla Costituzione europea, quando il Parlamento italiano l’ha ratificata. Inoltre la maggioranza al Senato è striminzita e quindi fragile. Questa debolezza potrebbe però diventare uno stimolo ad attuare una forte politica in favore dell’integrazione europea, per ottenere in questo modo il consenso popolare che non è stato conquistato in maniera netta con il voto.

I federalisti vigileranno sul rispetto del programma, denunciando eventuali scostamenti dalle ottime posizioni assunte in campagna elettorale. Tuttavia non dobbiamo commettere l’errore di considerare come interlocutore per la nostra azione una sola parte politica. In tutti i partiti possiamo trovare persone con cui collaborare fruttuosamente: dobbiamo sempre tenere a mente che la nuova linea di divisione tra progresso e reazione non è più destra-sinistra, è quella espressa nel Manifesto di Ventotene [1] :

“La linea di divisione fra i partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai, non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista e le forme del potere politico nazionale, e che faranno, sia pure involontariamente il gioco delle forze reazionarie, lasciando che la lava incandescente delle passioni popolari torni a solidificarsi nel vecchio stampo e che risorgano le vecchie assurdità, e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l’unità internazionale”.

Un altro punto degno di nota è l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica: dopo sette anni Calo Azeglio Ciampi, che i federalisti ringraziano per il suo impegno per l’unità europea, ha lasciato il posto a Giorgio Napolitano, una personalità che si è già espressa in più occasioni a favore di un’Europa unita e federale e ha preso parte in passato ad alcuni eventi federalisti.

Napolitano ha voluto essere presente alla commemorazione del ventesimo anniversario della morte di Altiero Spinelli: il 21 maggio si è recato a Ventotene (dove Spinelli è sepolto), insieme con tre ministri del nuovo governo. La GFE non è mancata all’appuntamento e ha esposto lo striscione “Costituzione europea subito” ben visibile nella piazza principale dove si sono tenuti i discorsi delle autorità. La GFE è stata menzionata dal Presidente come l’avanguardia dei giovani europei.

Per concludere, la situazione politica in Italia sembra ora essere più favorevole al progetto europeo. L’Italia può avere un ruolo importante nello spingere per un’iniziativa dei governi pro-europei. Noi speriamo che l’occasione non venga sprecata.

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