Barroso riconfermato alla guida della Commissione europea

, di Michele Gruberio

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Barroso riconfermato alla guida della Commissione europea

Il 16 settembre il neo- eletto Parlamento europeo ha dato il proprio voto di fiducia al nuovo Presidente della Commissione europea: il vecchio Manuel José Barroso.

Lo scrutinio è segreto, quello che si può fare è elencare le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari europei.

FAVOREVOLI: Partito Popolare Europeo, Alleanza Liberali Democratici Europei, Conservatori e Riformisti Europei

ASTENUTI : Alleanza Socialisti Democratici Europei

CONTRARI: Verdi, GUE – Sinistra Unitaria Europea

Non abbiamo notizie precise di EFD (Europe of Freedom and Democracy) e dei non iscritti.

I dati effettivi hanno fatto registrare 382 voti in favore, 219 contrari e 117 astensioni.

Se il Trattato di Lisbona fosse stato in vigore, il Presidente della Commissione europea sarebbe stato eletto sulla base del risultato delle elezioni del Parlamento europeo, con l’affidamento della carica ad un esponente del partito/coalizione più votato. Fino a qui ci siamo. Barroso rispetta la condizione necessaria, ma non sufficiente, all’elezione.

Non sufficiente perché la realtà avrebbe dovuto prevedere un reale scontro politico. Un vero dibattito con annesso scontro prevede quanto meno due personalità che si sfidino, rappresentanti di coscienze politiche e popolari diverse. Ma così non è stato. Forse ha ragione Andrea Bonanni quando, nell’andamento delle elezioni europee, ha riconosciuto la nascita del popolo europeo sulla base del voto piuttosto omogeneo dei cittadini del continente, che si erano largamente espressi per il PPE. Ma non si può però comunque dimenticare che è il contradditorio la base reale dell’evoluzione, e di ogni moderna democrazia.

Barroso si è presentato all’Europa solo, indiscusso, ed è un peccato. Senza mettere in discussione i basilari principi democratici nell’auspicio di un tiranno (sovrano) illuminato, Barroso è sicuramente detentore del record di inazione politica, iniziatore e leader del periodo di riflessione post-bocciatura del Trattato Costituzionale europeo – “La costituzione è morta” sentenziò, ed era solo il giorno successivo al voto francese e olandese. Ai governi europei piace per questo motivo: non mette in discussione la loro autorità.

L’Europa necessita di una Costituzione, di unità politica reale. Anche nel caso in cui nemmeno il Trattato di Lisbona venga ratificato, non possiamo aspettare ancora per dare un prosieguo al cammino dell’integrazione europea.

Non sono bastate le pressioni dei federalisti europei a tutti i gruppi politici europei, affinché esprimessero il proprio candidato alla Presidenza della Commissione. Schultz ha preso in mano la tastiera del suo computer per rispondere, in maniera non convincente, a Asa Gunven (UEF) quando gli ha chiesto perché i socialisti non stavano nominando un candidato. Anche la richiesta di Verdi e Sinistra europea di nomina di un candidato socialista da parte del PSE non ha avuto seguito.

Al momento dell’ingresso in Aula e del voto Barroso ha ringraziato sentenziando come il PE “abbia appoggiato il suo ambizioso programma.” Ma la realtà è un’altra e, a meno che Barroso non smentisca completamente quella che è stata la sua carriera politica negli ultimi 5 anni, è difficile non essere preoccupati.

Un’Europa politica è distante. La Federazione europea ancora di più. Ha ragione Paolo Acunzo (Vice- segretario MFE): Cosa possiamo pretendere da partiti europei che non sono tali? Cosa possiamo aspettarci da partiti nazionali che alla settima consultazione politica, ora praticamente continentale, in campagna elettorale parlano di tutto fuorché d’Europa?

I trattati prevedono che il ruolo di spinta all’integrazione europea sia affidato al Consiglio europeo. Ora vedremo, se il Trattato di Lisbona entrerà in vigore, come andrà l’elezione del Presidente del Consiglio europeo.

Immagine: Josè Manuel Barroso. Fonte: Flickr

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Tuoi commenti
  • su 18 settembre 2009 a 00:20, di Renzino l’Europeo In risposta a: Barroso riconfermato alla guida della Commissione europea

    “Cosa possiamo pretendere da partiti europei che non sono tali? Cosa possiamo aspettarci da partiti nazionali che alla settima consultazione politica, ora praticamente continentale, in campagna elettorale parlano di tutto fuorché d’Europa?”

    Cari voi, vi siete simultaneamente fatti la domanda e dati la risposta da soli!!! Ai cittadini Europei non gliene frega niente dell’Unione Europea!

    Cheers,

    Renzino l’Europeo

  • su 18 settembre 2009 a 00:31, di Valentino In risposta a: Barroso riconfermato alla guida della Commissione europea

    Come sempre un ottimo pezzo da Michele,da federalista e non da partigiano,tutti speriamo che la Spagna non ti allontani dai nostri obiettivi. Buon viaggio caro amico

    Valentino

  • su 18 settembre 2009 a 21:10, di Cosimo In risposta a: Barroso riconfermato alla guida della Commissione europea

    Dopo centinaia di anni in cui a tutti i governanti ha fatto comodo instillare nel popolo solo l’interesse per il proprio orticello e al massimo per il proprio paese non si può sperare che il cittadino comune si interessi delle questioni europee e di conseguenza che i partiti nazionali ne parlino. almeno per ora l’europa dovrà essere fatta dai pensatori e dai politici, non dal popolo. l’unica cosa che si può fare è istruire le persone e coltivare con pazienza, come fosse una fragile piantina, la loro coscienza europea. solo così, fra qualche decennio, potremmo avere finalmente un vero cittadino europeo.

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